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Santa Maria

SANTA MARIA

La Contrada della Basilica Cattedrale

Animata dai caratteristici colori: il giallo ed il blu la Santa Maria occupa la parte posta a nord/ovest della città e comprende l’abitato sorto intorno alla chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, oggi Basilica Cattedrale, da cui la Contrada, appunto, prende il nome.

Già in epoca romana, il centro commerciale, religioso e politico, doveva trovarsi nelle adiacenze della cattedrale, come dimostrato da recenti scavi, ed oggi possiamo affermare, come negli oltre duemila anni di storia, l’area su cui sorge attualmente la Cattedrale, da sempre, per i nepesini, sia stata fulcro e centro della vita cittadina.

Sei gigli azzurri su campo oro: è questo lo stemma della Contrada, mutuato dall’emblema araldico della famiglia Farnese.

A onor di storia bisogna dire che, dopo alterne vicende, Papa Paolo III, cedette Nepi ed i territori circostanti a Pier Luigi Farnese, suo figlio naturale, creando il Ducato di Castro e Nepi.

Da quel momento il territorio visse uno dei periodi più floridi e prolifici.

Il giglio, il più nobile di tutti i fiori, rappresenta la speranza, la purezza, il candore dell’animo, il principe benigno, il retto giudice.

E le tre punte del giglio, contenute nello stemma della Santa Maria, simboleggiano la Fede, la Sapienza, la Cavalleria.

Sono questi i valori a cui la contrada si è sempre ispirata, fin dal 1995, anno della sua fondazione, valori in cui hanno creduto Sandro Nelli, prima, e Demetrio Chiavari, adesso: i due priori che si sono succeduti.

Entrambi hanno puntato sullo spirito di solidarietà fra i contradaioli, e ciò trova la sua massima espressione nell’impareggiabile cucina che si può gustare in taverna, e nei meravigliosi costumi, realizzati da un staff, guidato dal Priore, che opera nella ricerca dei modelli e delle stoffe.

Una curiosità: a proposito dei gigli e dei Farnese, si era soliti dire: “Al campo d’oro con gli azzurri gigli che sotto e sopra avean gli artigli”.

Persone di tutte le età che offrono fatica, sudore, l’anima ma soprattutto il cuore, per dar vita a quella rievocazione storica tanto attesa dai compaesani.

Ognuno ha il suo ruolo o si immedesima in quello; lavoratori instancabili,nelle settimane antecedenti all’apertura del Palio, la sera si riuniscono nel luogo che diverrà dopo alcuni giorni simbolo di divertimento e passione.

Pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno, si realizza quello che è il cuore della Contrada; partendo dal montaggio della taverna stessa, cominciando dalla cucina, proseguendo alla costruzione del petto della Santa Maria, la cantina.

Per non parlare poi dei nostri favolosi gazebi, che si aprono come le braccia di un uomo, pronti ad accogliere chi sceglierà di passare una serata in nostra compagnia.

L’anima della Contrada siamo noi, tutti i contradaioli (chi più, chi meno), dove in quelle settimane il colore del nostro sangue non è più rosso, ma giallo/blù come i nostri tamburi; cresce la voglia di stare insieme.

Il cuore inizia a pulsare, TUTTO E’ PRONTO! Le cuoche, durante i giorni della festa, non hanno un pensiero che va oltre alle spezie e contorni culinari per rendere unica la nostra cucina.

Non si fa in tempo a finire le energie per il primo giorno, che già si preparano le idee e si assemblano i vari ingredienti per rendere speciali i giorni a venire.

Il popolo festeggia, si diverte, mangia, canta. Tutto quello che noi ci aspettavamo,che speravamo,sta accadendo.

E l’anima viaggia in taverna, il sudore e la fatica sono inesistenti, ma il nostro cuore ci chiama e i ragazzi ai tavoli non si tirano certo indietro, non possono far altro che rispondere.

Quel BUM BUM dei favolosi tamburini manda a ritmo il nostro cuore, riempiendo il più piccolo spazio di silenzio in un concerto estremamente gradevole agli orecchi.

Poi, arriva il giorno in cui i riflettori si spengono, la Contrada “chiude i battenti”, solo al pubblico però; noi la viviamo sopratutto come una famiglia, come un qualcosa che aggrega persone, pensieri e idee secondo le proprie competenze.

Qui ci si confronta, qui crescono nuove relazioni, amicizie, ed insieme a queste si sviluppa la nostra passione di costruire e creare un qualcosa che duri nel tempo.

Immagini, profumi, suoni, questa è la Contrada Santa Maria. Impossibile descriverla… venite a VIVERLA!

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